Varicella stadio iniziale: sintomi, cause e trattamenti

La varicella è tra le malattie infettive più comuni e più aggressive che ci siano. Quasi tutti siamo stati soggetti da bambini a questa infezione, che fortunatamente, tranne rari casi, si risolve senza difficoltà. La facilità di contagio è estremamente rapida, poiché sono sufficienti piccole goccioline di saliva trasmesse sia parlando che attraverso mani sporche che contaminano gli oggetti. Trattandosi di una malattia virale, solitamente non si prescrivono antibiotici ma farmaci che servono a sopportarne i fastidiosi sintomi.

Sintomi della varicella

I primi due giorni di infezione sono quasi asintomatici. In seguito si accentuano stati febbrili, mal di gola e capogiri che possono essere scambiati per una semplice influenza. L’indizio principale è la comparsa di puntini rossi in tutto il corpo (in alcuni casi più gravi appaiono anche nelle mucose della bocca). Queste pustoline cominciano a dare un fortissimo prurito, trasformandosi dopo pochissimo tempo in vescicole piene di liquido. La fase meno contagiosa avviene dopo almeno una settimana dalla comparsa delle pustole, quando queste ultime sono ormai diventate crosticine dal colore marrone. La durata della malattia è di circa due settimane, periodo in cui è consigliabile riposare e stare lontani da altre persone.

La varicella nei bambini

Fermo restando che ormai è obbligatorio fare il vaccino per la varicella zoster, può comunque capitare che nostro figlio contragga l’infezione da altri bambini. Il periodo infettivo maggiore infatti è silente, quando ormai sono comparse le vescicole la trasmissione in giro è già avvenuta. Nei bambini è più facile contrarla ma è meno pericolosa che negli adulti. Se curati con attenzione, non riscontrano particolari problemi.

Una volta fatta la malattia, si diventa immuni, quindi gli adulti che ne hanno già avuto esperienza possono curare i piccoli senza paura. Chi ha avuto la varicella nel 15% dei casi manifesta un’eruzione cutanea molto simile anche dopo svariati anni, si tratta infatti dell’herpes zoster, altrimenti detto fuoco di S. Antonio. Chi invece ha avuto una varicella molto violenta, spesso diventa immune perfino all’herpes labiale.

Cura della varicella

La prima cosa da fare alla comparsa dei puntini rossi, è correre dal medico. Il dottore prescriverà un antivirale e dei prodotti appositi per ridurre il prurito delle vescicole. Queste ultime infatti non vanno grattate, perché oltre a creare ulteriori infezioni della pelle, possono cicatrizzarsi e lasciare segni permanenti. E’ molto utile fare bagni tiepidi con farina d’avena, che non solo elimina le croste, ma ammorbidisce la pelle e limita anche il contagio.

Per i bambini è importante che non si tocchino anche se non è semplice limitarli: in questo caso ci si può aiutare con del talco mentolato o della calendula, preferibilmente in forma liquida e non densa. In ultima analisi anche un antistaminico, prescritto dal pediatra, può arrivare in aiuto quando il prurito sia troppo aggressivo.

Come evitare la varicella

Non stare a contatto con i familiari malati e fare il vaccino sono la prevenzione migliore. Assumere prodotti per il rafforzamento del sistema immunitario in alcuni casi può aiutare.

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