Molte persone, per stare bene, non hanno solo bisogno di mangiare bene, fare esercizio, non fumare e non bere alcolici, ma deve pure assumere degli integratori, medicine per poter avere qualcosa in più.
Ad esempio gli integratori possono far assumere al corpo più proteine e vitamine che di solito non si riesce ad assumere solo con i normali pasti.
Le medicine possono tenere sotto controllo varie cose come il cuore, il colesterolo, la pressione,… e, in alcuni casi, è possibile farsi assumere dei Betabloccanti.
Ma se ne assume troppo, o non si prendono, quali sono gli effetti collaterali?
Quando si possono verificare?
Come scritto prima, i Betabloccanti sono principi attivi che di solito si assumono per chi soffre maggiormente di ipertensione arteriosa che ha un’origine renale.
Se non si assumono regolarmente, o se ne prendono troppe o troppo poche, si avranno effetti negativi sul cuore, infatti si riduce la forza di contrazione cardiaca e la normale frequenza ne rimane compromessa.
Ma gli effetti non si hanno solo sul cuore, anche se maggiormente gli effetti collaterali colpiscono prima questo importante muscolo. Ci possono essere anche problemi nei polmoni, infatti si può notare una resistenza delle vie aeree, in questo caso si avrà difficoltà a respirare, e può anche causare l’asma.
A livello celebrale/nervoso possono verificarsi alterazioni del sonno, affaticamento e anche aggravamento dell’impotenza.
A livello renale si possono verificare riduzioni nel flusso renale.
Anche sul metabolismo si può verificare un grave problema, infatti un effetto collaterale dei betabloccanti è che nasconde i sintomi dell’ipoglicemia e del diabete, se una persona ne soffre da poco.
Altri sintomi che possono essere collegati a questi effetti collaterali possono essere:
- mani e piedi freddi;
- stanchezza;
- vertigine;
- diminuzione della libido;
- battito cardiaco lento;
- vista offuscata;
- disturbi del sonno;
- nausea e diarrea;
- reazione allergica ad altri farmaci.
Cosa fare?
Se si verificano uno o più sintomi che possono essere ricondotti agli effetti collaterali, dell’assunzione di più o meno betabloccanti, è necessario portare la persona dal proprio medico di cura o, nei casi più gravi, anche al pronto soccorso in ospedale.
In alcuni casi, proprio il dottore che ha in cura il paziente, o che legge le ricevute dal medico di cura, dirà alla persona, e anche al familiare accompagnato, di non far interrompere la cura per evitare di rischiare qualcosa di molto peggio.
I betabloccanti aiutano a bloccare i recettori adrenergici, essi sono speciali membrane che interagiscono con altri composti chimici corporei che si chiamano catecolamine, e interagiscono anche con l’adrenalina.