Scrisse “A ciascuno il suo”: biografia e curiosità di Sciascia

Chi era leonardo Sciascia? Un  grande autore e figura rilevante del 900 italiano ed europeo.Uomo di grande cultura dotato di animo libero ed acuta ragione che ha scritto capolavori della letteratura italiana.

 Biografia

Leonardo Sciascia nasce in Sicilia nel 1921 esattamente a Racamulto (Agrigento) e muore a Palermo nel 1989. Ha un’indole molto critica, pessimista, ma anche molto razionale avendo ricevuto un’educazione di stampo illuminista. Nel 1966 viene pubblicato una delle sue migliori opera “A ciscuno il suo”che narra le vicende di un prof. insegnante di liceo un certo Paolo Laurana che conduce le indagini sulla morte del farmacista del posto e di un suo amico (dottore).

L’elemento sottolineato è l’omertà della popolazione locale che pur essendo a conoscenza della verità e di tanti elementi sul caso non parla per paura di ritorsioni. Quindi un romanzo giallo dal titolo emblematico che  è  la traduzione dalla lingua  latina dell’espressione  “unicuique suum”, che viene ritrovata  su una lettera  a carattere minatori che è elemento importante all’interno  della narrazione e che appare subito  rilevante per lo svolgimento della trama. Il romanzo rappresenta la seconda opera poliziesca che poi verrà pubblicato dalla case editrice Einaudi nel 1966.

Conclusione

Leonardo Sciascia è stato  tra i migliori scrittori  del Novecento, ottimo giornalista, saggista, oltre che politico ,  ha reso la Sicilia il centro dei suoi racconti traslandola  in qualsiasi parte del mondo. Le sue opere sono molto innovative e riflettono la piccola borghesia siciliana. Fin fa piccolo il nostro scrittore rivela la sua indole innata per la letteratura e la scrittura.

Ha modo di vedere e valutare da vicino la classe sociale contadina in Sicilia che tornerà molto spesso come protagonista all’interno delle sue opere. Un grande dolore lo segnerà a vita ossia la morte di suo fratello Giuseppe e questa malinconia lo segnerà per il resto dei suoi giorni. Verso il 1950 comincia ad avvicinarsi alla politica e frequenta gli ambienti letterari anche fuori dalla Sicilia  e nel 1952 pubblica “Favole della dittatura”, dove l’autore esprime le sue idee politiche .

In seguito pubblicherà  “Il giorno della civetta”  e di “Una storia semplice”. Gli anni seguenti saranno pieni di impegni politici ed intelletuali e i suoi scritti saranno improntati su un nuovo modo di interpretare, quella che è la narrativa di intrattenimento ritornando sempre a parlare della sua natia terra ovvero la Sicilia e dei suoi immensi problemi sociali. Morirà a 68 di un male incurabile che non gli lascerà scampo.Un consiglio per conoscere meglio il nostro autore sarebbe quello di leggere le sue opere per cogliere gli aspetti della sua intensa narrazione.

Lascia un commento