Tasso variabile BCE

Con il decreto anticrisi, dal 1 gennaio 2009 le banche che propongono mutui a tasso variabile sono obbligate ad offrire la doppia possibilità: oltre al classico mutuo a tasso variabile indicizzato EURIBOR il cliente potrà scegliere il mutuo indicizzato BCE. Questa manovra aveva l’obiettivo di consentire a chi richiede un mutuo di risparmiare sulla rata in quanto il tasso BCE è tendenzialmente più basso rispetto al tasso EURIBOR.

L’introduzione di questa nuova forma di tasso variabile, però, non è stata così conveniente come si sperava: a fronte di un tasso base più basso, le banche hanno proposto spread più alti, giustificandosi attraverso l’elevato costo della liquidità. Tra le banche che offrono mutui a tasso variabile BCE più convenienti troviamo ING Direct, che ha uno spread più alto dello 0,25% rispetto al mutuo indicizzato EURIBOR.

Tasso variabile EURIBOR

I mutui a tasso variabile EURIBOR sono i mutui a tasso variabile più classici, quelli che ci siamo abituati a conoscere. L’EURIBOR è il tasso ufficiale di sconto: può essere ad 1 mese, 3 mesi o 6 mesi. Normalmente, quello a 1 mese è il più conveniente. Quando si stipula un mutuo, sia a tasso variabile che a tasso fisso, è sempre importante tenere in forte considerazione lo spread: se infatti nei momenti storici in cui i tassi sono bassi ci si fa poco caso, lo spread diventa un macigno insostenibile quando improvvisamente i mercati si rialzano e le rate aumentano notevolmente.

Mutuo a tasso fisso o variabile?

E’ la domanda che si pongono in molti quando devono stipulare un mutuo. Le regole base per rispondere a questo quesito sono poche: il nostro reddito ci consente di sostenere rate anche più alte rispetto a quelle indicate nel piano di ammortamento? Riteniamo che tendenzialmente i tassi cresceranno o aumenteranno? Preferiamo una rata certa o un maggior rischio?

Rata costante tasso variabile

La rata del mutuo è quell’importo da corrispondere periodicamente alla banca per restituire il prestito erogato. Essa si compone di due elementi principali: la quota capitale e la quota interessi. L’insieme delle rate del mutuo corrisponde al valore totale del prestito restituito (importo del capitale più interessi pagati). Tutti i mutui sono composti da un insieme di rate da pagare. Esistono diverse tipologie di mutuo: tasso fisso, tasso variabile, oppure rata fissa con durata variabile. Quest’ultima tipologia permette di fissare l’importo della rata per tutta la durata del mutuo e di variare la durata del finanziamento a seconda dell’andamento dei tassi. Spesso la rata costante è detta anche rata protetta.

Quota capitale e interessi

La quota capitale è quella parte del valore della rata che serve ad estinguere il debito direttamente. Il capitale residuo verrà ridotto della quota capitale della rata. La quota interessi è, invece, quella parte del valore della rata che coincide con gli interessi da corrispondere alla banca come contropartita nell’emissione del mutuo.

Tipi di tasso

Il bilanciamento tra le due quote è determinato principalmente dal tipo di tasso scelto. A seconda del fatto che si tratti di un tasso fisso, variabile o misto, il calcolo delle rate del mutuo viene fatto attraverso dei metodi matematici (molto comune il calcolo alla francese) che determinano l’importo della quota capitale. La quota interessi sarà calcolata di conseguenza.

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