Sicurezza in azienda: quale ruolo gioca il medico del lavoro?

Un medico del lavoro, chiamato anche “medico competente”, è una figura chiave per valutare il livello di sicurezza di un ambiente professionale, così come le condizioni dei dipendenti che vi lavorano.

Si occupa di redigere specifici protocolli sanitari, ma anche di effettuare successiva sorveglianza al fine di valutare se le sue indicazioni sono state seguite. Naturalmente, per essere tale anche il medico competete consegue un’apposita specializzazione, che gli permette anche di insegnare materie quali clinica del lavoro, tossicologia industriale, medicina preventiva e igiene industriale.

Di certo, rivolgersi a un medico del lavoro consente, in qualsiasi circostanza, di tutelare al meglio la salute dei propri dipendenti. Tuttavia, è bene ricordare che in diversi contesti professionali è obbligatorio per il datore di lavoro affidarsi a questa figura.

In ogni caso, rimane innanzitutto fondamentale affidarsi a un professionista dalla comprovata affidabilità, che costituisca un vero e proprio punto di riferimento sul territorio. Ne costituisce un esempio il Dottor Schiavo, medico del lavoro a Padova con un’esperienza nel campo di oltre 15 anni, in possesso di tutti i titoli stabiliti dalla normativa vigente, nonché iscritto all’ANMA e all’Elenco Nazionale dei medici competenti.

Quando è obbligatorio rivolgersi al medico del lavoro?

Sono diversi i contesti professionali in cui risulta necessario rivolgersi a un medico del lavoro.

Si tratta di tutti quegli ambiti in cui sono più elevati i rischi che possano verificarsi infortuni o insorgere problematiche di salute, nel medio-lungo termine: per esempio, ove vi sia la necessità di movimentare carichi pesanti, vi sia esposizione ad agenti chimici potenzialmente pericolosi, a radiazioni, virus, calore eccessivo come nella metallurgia, raggi X, oppure si operi in alta quota, in ambienti chiusi e stretti, a contatto con cavi elettrici o molto più semplicemente davanti a terminali e videoterminali per cui si renda indispensabile controllare la postura, l’ergonomia e la salute visiva.

Il medico del lavoro avrà quindi cura, in fase di primo sopralluogo, di individuare le eventuali criticità su cui concentrarsi, i rischi associati cui possono andare incontro i dipendenti e stabilire delle linee guida e dei veri e propri protocolli sanitari di riferimento.

I principali compiti del medico del lavoro

Dopo il sopralluogo, il datore di lavoro riceve dal medico del lavoro indicazioni ben chiare sui dispositivi di protezione da adottare così sui protocolli da adottare in caso di imprevisto. Inoltre, il professionista può anche provvedere a visitare singolarmente i dipendenti, al fine di valutare l’idoneità dei singoli o direzionarli a colleghi specialisti.

In tal senso, la sorveglianza consentirà anche di valutare lo stato del personale nel tempo, così da stabilire se occorre modificare qualche indicazione o riservare ad alcuni mansioni differenti rispetto al passato.

In casi specifici, vi è una vera e propria cartella sanitaria che viene aggiornata quando necessario, aggiungendo eventuali esami svolti e specifiche di carattere psicofisico volti a monitorare la salute del lavoratore.

L’idoneità, in tal senso, potrà essere confermata o negata, accettata con riserva o potrebbe essere necessario richiedere l’uso di dispositivi specifici per i propri dipendenti. Naturalmente, come per ogni branca della medicina, anche qui vigono la riservatezza dei dati e il segreto professionale.

Il medico competente quindi agisce sia a livello preventivo che di mantenimento della sicurezza, anche laddove un dipendente sia stato assente per malattia oppure per operazioni chirurgiche per un periodo superiore ai 60 giorni e occorra ristabilirne l’idoneità al rientro.

In altri casi può verificarsi una richiesta specifica del datore di lavoro che, a prescindere dalla regolare sorveglianza, richiede l’intervento del medico competente al fine di stabilire se un lavoratore può avere criticità da segnalare.

Infine, vi sono anche medici competenti che effettuano visite su soggetti che terminano un rapporto di lavoro ma necessitino di controlli a seguito di esposizioni ad agenti infettivi o potenzialmente dannosi.