Qual è il nome del ragno giallo e nero? Il suo veleno è fatale? Rispondiamo ad una domanda alla volta. L’argiope fasciata (Argiope bruennichi questo il suo nome) è un aracnide tra i più vistosi che troviamo sul suolo italiano. E’ dotato di strisce che vanno dal bianco-giallo-nero con una lunghezza che va dai 2/5 cm. Si tratta di un ragno che si trova in ambienti caldi e fabbrica le sue tele nella bassa vegetazione. Per quanto riguarda il suo veleno invece è innocuo e se proprio morde la parte colpita si arrossirà solamente.
Dove trovare questo ragno e la sua struttura
Facilmente lo rintracciamo nell’orto campagnolo tra piante di timo e di pomodoro. La sua tela è collocata in una zona centrale abbastanza vicina al terreno cosi da poter fare molte prede tra insetti che hanno un volo abbastanza basso (ad.esempio cavallette e piccoli insetti o moscerini). Le sue vittime sono di piccole dimensioni, ma se sono più grandi per evitare di farsi disfare la tela lasciano libero l’ostacolo.Un fatto caratteristico: la loro tela ha una tessitura a zig zag tutto attorno alla parte centrale ed in questa area specifica che il ragno attende il suo bottino. L’aspetto positivo di questa creatura sta nel fatto che è stagionale quindi il suo organismo avverte la necessità di importanti quantitativi di cibo ed in questo modo con la sua fama sfrenata determina una situazione di equilibrio degli insetti all’interno dell’orto. Questo aspetto ha anche il rovescio della medaglia se pensiamo a quanti piccoli ragni sono uccisi prima di diventare adulti. La loro riproduzione è molto importante proprio per loro indole, questi ragni catturano un notevole numero di insetti piccoli garantendo un equilibrio alla natura e all’ambiente in cui vivono. Essi si riproducono attraverso gli ovisacchi (la femmina ne ha una produzione 1/3), ciascuno ha al suo interno circa 3-400 uova che quando nascono i piccoli ragni si propagano attraverso i loro fili spostati dal vento. Se per loro vi è un elemento di disturbo fanno muovere velocemente la ragnatela fin a quando distraggono il loro predatore oppure piombano a terra. Ma se proprio si dovesse essere morsi al massimo si avrà un po’ di bruciore e un po’ di arrossamento della parte colpita. In caso di eventuale morso, gli effetti del veleno sono molto lievi; si sente il dolore prodotto dai cheliceri e un arrossamento della parte colpita. I sintomi si affievoliscono nell’arco di alcune ore.. quindi rispettiamo questo tesoro offerto dalla natura soprattutto per il lavoro da loro svolto.