radiogognometro

Radiogoniometro: chi lo ha realizzato? A che cosa serve?

Il radiognoniometro era uno strumento molto utile per la navigazione aerea e marittima. Veniva utilizzato negli anni trenta e quaranta, e oggi non viene più utilizzato. Fu sostituito, infatti, da tecnologie di radiolocalizzazione più innovative.

Fu inventato nei primi anni del XX secolo dall’ingegnere Ettore Bellini, un italiano attivo nella produzione di tecnologie per l’aviazione. Insieme a lui, partecipò al progetto il capitano Alessandro Tosi.

Il Radiogoniometro fu messo a punto nel 1907, e su utilizzato per la prima volta nello stesso anno. Furono fatti degli esperimenti in Francia sulle Havre, sulle Dieppe, e Boulogne sur Mer.

Alessandro Artom contribuì allo sviluppo dello strumento.

Lo strumento fu sviluppato per scopi militari. Il principale obiettivo era di consentire la navigazione aerea e marittima anche in caso di  pessima visibilità, o in assenza di luce come nel caso di navigazione notturna.

Oggi è stato sostituito da tecnologie più avanzate che permettono di ottenere lo stesso scopo.

Il funzionamento del Radiogognometro

Il radiogognometro misura un angolo per determinare la posizione tra chi manda il segnale e chi lo riceve. I punti che trasmettono sono molteplici, mentre quello che riceve è solo uno. In base a questi, lo strumento effettua dei calcoli e determina la posizione di tale oggetto all’interno dello spazio.

Nonostante fosse stato inventato per gestire casi di scarsa visibilità, il radiogognometro presentava comunque dei difetti per quanto riguarda l’utilizzo notturno, o in caso di temporale. Il funzionamento ottimale era quindi durante il giorno e in totale assenza di disturbi e di ostacoli. In presenza di montagne, suolo, costa, o altri disturbi atmosferici, presentava alcuni difetti più o meno gravi.

Proprio per questo motivo fu presto sostituito da una serie di evoluzioni, e, più tardi, da tecnologie più innovative.

L’evoluzione del Radiogognometro

Il radiogognometro è evoluto nel tempo. Negli anni venti lo scienziato Robert Watson Watt ideò un’evoluzione del radiogognometro chiamato Huff – Duff. Questo permetteva di determinare la posizione di una radiotrasmittente in pochi secondi. Durante la navigazione, quindi, era possibile individuare un nemico molto rapidamente. Questo vantaggio fu utilizzato per sconfiggere gli U-boot tedeschi durante la guerra. Gli U-Boot erano dei sottomarini tedeschi utilizzati negli anni trenta.

Anche l’Huff – Duff venne utilizzato prevalentemente per scopi militari.

Nei primi anni del dopoguerra il radiognognometro fu inserito anche sugli aerei passeggeri di compagnie aeree emergenti, e più tardi anche sulle navi mercantili. Fu utilizzato con il proposito di semplificare la navigazione, rendendola più facile anche in caso di scarsa visibilità.