Chi vuole ottenere un finanziamento si rende presto conto che non è sempre facile soddisfare tutte le esigenze delle banche in termini di requisiti e garanzie: in alcune occasioni i prestiti tra privati possono rappresentare una strada alternativa ai classici istituti di credito; cerchiamo di scoprire qual è la situazione attuale dei prestiti da privati a privati in Italia e le caratteristiche di questo fenomeno in forte crescita.
Il tradizionale prestito tra privati
La versione classica del prestito tra privati è una realtà che esiste praticamente da sempre: chi ha bisogno di una somma di denaro non particolarmente elevata può chiedere una mano ai propri parenti, agli amici o ad altre persone di cui si fida. Spesso le cifre in ballo sono talmente basse che il patto tra le due parti non viene neanche regolarizzato (e di solito non è previsto il calcolo degli interessi); se gli importi invece sono un po’ più alti è opportuno mettere tutto nero su bianco e chi presta il denaro di solito si accerta della possibilità di riaverlo indietro, eventualmente richiedendo delle garanzie. Tutto può variare anche in base al tipo di rapporto che c’è tra chi riceve i soldi e chi li presta.
I prestiti da privati a privati si sono evoluti anche in Italia: il web è ormai diventato uno strumento fondamentale anche in ambito creditizio. Inizialmente è stato importante perché ha permesso a tante persone di effettuare delle ricerche per individuare i privati della propria zona che sono disposti a prestare soldi (ad esempio scrivendo su Google “prestiti tra privati a Roma”), anche se non è sempre facile muoversi tra i vari annunci presenti sul web e soprattutto il rischio di imbattersi in persone poco serie purtroppo non è basso. Nel corso degli ultimi anni si è invece affermato il cosiddetto social lending peer to peer.
L’evoluzione dei prestiti da privati a privati online
Il meccanismo è molto semplice: sul web sono presenti dei siti che svolgono il ruolo di intermediario tra i privati che hanno bisogno di soldi e altri privati che sono disposti a prestarli. Naturalmente i siti che si occupano di questa attività devono essere autorizzati da Banca d’Italia (i primi operatori attivi nel nostro Paese sono stati Prestiamoci e Smartika). I vantaggi per il richiedente sono rappresentati dalla possibilità di ottenere delle condizioni più favorevoli rispetto a quelle proposte da banche e finanziarie (il tasso di interesse è mediamente più basso), mentre per chi presta i propri soldi l’operazione va vista come una sorta di investimento, visto che le somme finanziate possono fruttare decisamente di più rispetto ai Titoli di Stato.
Ovviamente anche le piattaforme che consentono i prestiti da privati a privati fanno dei controlli prima di accordare i finanziamenti (più il profilo del richiedente è rassicurante e meno alti saranno i tassi di interesse applicati); naturalmente ci sono delle garanzie anche per chi presta il proprio denaro: spesso ci sono dei fondi di emergenza a cui attingere in caso di mancato pagamento (ad ogni modo le piattaforme possono affidarsi a società di recupero credito) e le somme che si mettono a disposizione non vengono destinate tutto ad un unico soggetto, ma frazionate fra diversi richiedenti, in modo da scongiurare problemi di insolvenza.