Rembrandt fu un pittore e incisore olandese. Nacque a Leida, il 15 luglio 1606, e morì ad Amsterdam, nel 1669. Si tratta di uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea, e del più importante dell’arte olandese.
Ottenne fin da giovane un grande successo sia come pittore, sia come ritrattista, ma i suoi ultimi anni furono segnati da tragedie personali che lo allontanarono dall’arte.
Biografia di Rembrandt
I dipinti di Rembrandt ottennero successo già in vita del pittore. La sua carriera cominciò già nel 1629, quando fu scoperto dallo statista e poeta Constantijn Huygens che gli procurò importanti commissioni.
Già nel 1631 godeva di una buona reputazione, e nel 1639 si trasferì nel quartiere ebraico di Jodenbreestraat, dove fece posare gli ebrei per usarli come modelli dei suoi quadri.
In quello stesso periodo cominciarono le tragedie famigliari, con la morte di alcuni dei suoi figli. Solo Titus riuscì a sopravvivere e ad arrivare all’età adulta.
Non solo, anche i problemi economici si fecero sentire. Rembrandt, infatti, viveva al di sopra delle proprie possibilità finanziarie, acquistando quadri rari, stampe, opere d’arte, oggetti preziosi, e altri. Questa abitudine lo condusse alla bancarotta.
Rembrandt sopravvisse alla prima e alla seconda moglie, all’unico figlio che aveva raggiunto l’età adulta, e alla figlia di quest’ultimo. Un anno dopo morì e fu sepolto in una tomba anonima ad Amsterdam.
La tecnica del pittore
Rembrandt studia profondamente la pittura, e cerca sempre di progredire nella tecnica. Proprio per questo motivo viene definito uno dei più grandi dell’Europa.
Prima di cominciare a dipingere, il pittore effettuava un disegno su tavola o sulla tela utilizzando il gesso. Realizzava poi un chiaroscuro in bianco e nero, e poi rinforzava le ombre.
Quando la tavola o la tela erano completamente asciutti, passava alla pittura monocromatica, sottolineando le luci con l’azzurro chiaro. Di conseguenza, stendeva una verniciatura bruno – giallastra.
Solo dopo aver completato questi due processi si accingeva a dipingere l’opera vera e propria. Il pittore amava i dettagli, e giocare nelle sue opere con il chiaro – scuro. Ciò che vedeva nella realtà, doveva essere ripreso anche nei suoi quadri. Ecco quindi che spendeva anche diversi giorni per completare questo primo bozzetto composto solo da ombre e luci su un soggetto disegnato, per mettere in risalto ogni dettaglio del suo viso.
A questo punto procedeva con la pittura vera e propria, utilizzando finalmente i colori, e dipingendo quasi fedelmente alla realtà l’incarnato e le vesti dei suoi soggetti.