In televisione spessa capita di vedere nei film e anche in alcune riprese giornalistiche delle persone col viso oscurato e con la voce modificata per evitare che vengano riconosciute da chi segue il programma, in molti di sicuro si saranno chiesti il perché di questa scelta ma per chi lavora a stretto contatto con questi soggetti il motivo lo sa da anni: non hanno dato il consenso alla liberatoria video.
Questa possibilità è una scelta che la si da a chi viene intervistata e per quello che ha combinato in un particolare periodo non vuole essere riconosciuto e non vuole farsi vedere in faccia per non essere riconosciuto da chi gli è più vicino e magari non sa tutti i suoi guai.
Vediamo nello specifico cos’è questa liberatoria video e come bisogna comportarsi sia in caso di consenso o di negazione.
Che cos’è?
Come prima cosa da spiegare è uno speciale documento che possiedono giornalisti e altre persone che si occupano d’informazione sia visiva che stampata e lo può anche richiedere la persona che è stata intervistata per un particolare argomento oppure che ha anche cambiato la storia italiana.
Molte infatti sono le interviste ai pentiti che hanno partecipato o a manifestazioni pubbliche oppure hanno fatto parte di organizzazioni pericolose in cui varie volte hanno rischiato di fare del male a se stessi ed anche agli altri.
I pentiti in prigione pure posseggono tale diritto di proteggere la propria identità soprattutto se sono stati vicini a persone pericolose e hanno da raccontare alcune informazioni che hanno notato in un luogo in cui sono stati a stretto contatto.
A che serve?
Come scritto prima, questo documento permette a chi viene intervistato, con tanto di telecamera davanti, di dare il permesso ai media di mostrare la propria immagine così come la propria voce senza che venga nascosta.
Molte volte capita di vedere altre persone oscurate, lo si decide di fare perché sono solo di passaggio e non sempre è possibile fermarle e farle firmare questo documento, è più facile nasconderle.
Se la persona intervistata non firma il documento poi i tecnici modificheranno il video e le riprese dedicate a questa persona per evitare che venga riconosciuta sia dalle immagini che dalla voce.
La scelta è sempre dell’ospite.
Quando si richiede?
Questo documento viene spesso richiesto all’inizio, prima di fare riprese e di venire intervistato da giornalisti specifici e poi tutto può dipendere anche dalle domande che vengono fatte a questa persona.
Lo si può richiedere anche alla fine dell’intervista in realtà dato che le persone possono cambiare spesso idea, senza questo consenso la persona intervistata non solo è in pericolo ma potrebbe anche denunciare il giornalista che lo ha intervistato e magari nemmeno gli ha fatto firmare questa liberatoria e ha sparso la sua immagine e la sua voce in televisione.
Ovviamente non è sempre richiesta per le interviste ad alcuni personaggi, se per caso durante un filmato per un documentario vengono mostrate delle persone che sono presenti si può chiedere loro se vogliono firmare questa liberatoria così i tecnici non avranno il compito di modificare il video.
Lo si chiede spesso all’inizio ma anche alla fine, tutto dipende dal regista se vuole fermare o meno le riprese, anche se a volte preferisce bloccare dei punti in cui nessuna persona estranea può disturbare le riprese.