mento

Il bersaglio dell’uppercut: ecco come si colpisce il mento in un incontro di pugilato

Quando si parla di uppercut si parla di box, o di sport da combattimento in generale. Siamo abituati a riconoscere l’uppercut come montante che viene utilizzato principalmente nel pugilato. In particolare con questo termine ci si riferisce ad un colpo che va dal basso verso l’alto e che tende a colpire il mento.

Viene usato da corta distanza in quanto è più efficacie, e si tratta di una mossa utile quando i due avversari sono a corpo a corpo. Il colpo prende la forza anche dalla schiena, infatti si sfrutta lo spostamento di questa per potenziare il colpo.

Se il colpo viene correttamente eseguito, l’avversario è destinato a cadere a terra momentaneamente privo di sensi, in quanto l’uppercut comprime alcuni nervi per pochi istanti.

Tale mossa si utilizza anche nel Wrestling, in cui si esegue chiudendo il braccio intorno alla testa dell’avversario.

Nel corso del tempo sono state sperimentate diverse varianti dell’uppercut. Una di queste consiste nel tirare una gomitata prima del pugno.

Come eseguire l’uppercut

L’uppercut è un montante che si esegue basso verso l’alto, mirando al mento dell’avversario. Si utilizza a corta distanza, e per eseguirlo si deve ruotare lievemente l’anca, e far leva con la spalla.

La forza di questo pugno dipende dalla velocità con cui viene sferrato e dalla massa del peso del combattente. I piedi sono uno davanti all’altro, con il piede opposto al braccio che colpisce che ruota leggermente per permettere all’anca di muoversi e di aggiungere forza al pugno.

Altri tipi di pugni nella boxe

L’uppercut non è l’unico pugno della Boxe. Ve ne sono diversi in base alla finalità, e al bersaglio che si intende colpire:

  • il diretto (jab se il pugile è mancino, o right se il combattente è destrorso): si tratta di un pugno dritto che fa una linea retta col braccio;
  • il gancio (hook in inglese): la forza di questo pugno è legata alla rotazione dell’anca e alla leva della spalla, proprio per questo motivo viene detto anche pugno rotatorio.

Queste mosse vanno a mirare e a cercare i punti più deboli del corpo quali mascella e naso dell’avversario, in modo da atterrarlo nel più breve tempo possibile. Il pugile avversario per evitare questi attacchi deve mantenere la guardia alta, in modo che le mani siano aderenti ai punti più sensibili e permettano di evitare l’attacco.

Alla base dell’efficacia del pugno vi è la velocità, e la massa del corpo.