Spesso, il ruolo delle ambasciate viene marginalizzato e minimizzato perché, nell’immaginario collettivo, rappresentano istituzioni lontane dai cittadini. Ma è veramente così? Qual è il funzionamento interno di una ambasciata? L’ambasciata ha sostanzialmente una funzione pratica. Una prima informazione utile ad inquadrare la realtà dell’ambasciata è a partire dall’etimologia. Il termine ambasciata deriva dal latino “ambactus”, ovvero servo, che veniva solitamente mandato a comunicare qualcosa. Il suo compito era sostanzialmente quello di comunicare un messaggio, a prescindere dal contenuto. L’ambasciata, di fronte questa definizione, è la sede diplomatica di un Paese all’interno di uno Stato, rappresenta una vera e propria Nazione in quella ospitante. La sua funzione principale è quella di occuparsi della tutela civile dei cittadini di cui si da immagine nel paese in cui si trova. Ma quali sono i servizi che un’ambasciata offre?
I servizi dell’ambasciata
Approfondendo a livello tecnico, l’ambasciata deve intervenire nell’eventualità in cui un cittadino, rappresentato dall’ambasciata stessa, vive sulla sua pelle il furto dei suoi documenti ed abbia parallelamente un grave incidente, oppure nel momento in cui viene compromessa la sua sicurezza attraverso soprusi o violenze. L’ambasciata ha anche il compito di eseguire funzioni di consolato quando, all’interno della città in cui si trova, non esiste la sede consolare di riferimento. Inoltre, l’ambasciata si occupa anche di rilasciare passaporti e visti di ingresso, come per esempio il visto per gli USA.
Il visto d’ingresso: di cosa si tratta?
Il visto d’ingresso altro non è che l’atto attraverso cui uno stato offre ad un individuo di origine straniera il consenso di entrare all’interno di un territorio, per un periodo di tempo prolungato o per specifiche finalità. Dal punto di vista internazionale è risaputo che il visto può far parte di un documento a sé stante o, comunemente stampato sul passaporto di chi richiede il visto in sé. Non sono tutti gli stati che richiedono il visto per l’ingresso all’interno del loro territorio, considerando in alcuni casi bastevole il passaporto o la carta d’identità, successivamente ad accordi di valida circolazione. Sulla base del motivo dello spostamento sono disponibili differenti tipologie di visto: esiste quello turistico, quello di transito o quello dedicato allo studio o al lavoro. In differenti casi il visto può anche essere ricevuto all’arrivo, allo stesso identico prezzo di quando viene richiesto al consolato o mediante una commissione aggiuntiva. In questo specifico caso si parla di Visa on arrival, e si può ottenere mediante passaporto italiano.